Polizza sanitaria internazionale: la salute non va in vacanza
Polizza sanitaria internazionale: la salute non va in vacanza

In molti Paesi, le cure mediche possono avere costi elevatissimi e il sistema sanitario pubblico spesso non copre i cittadini stranieri. Senza contare le difficoltà in alcuni casi nella scelta e reperibilità di urgenza dei professionisti che potrebbero esserci d’aiuto in un contesto nuovo e sconosciuto. È qui che entra in gioco la polizza sanitaria internazionale, uno strumento sempre più scelto da chi vuole viaggiare in sicurezza.
Cos’è una polizza sanitaria internazionale? Si tratta di una copertura assicurativa che garantisce l’accesso a cure mediche all’estero, in caso di malattia improvvisa, infortunio o emergenza. A differenza della classica assicurazione viaggio, la polizza sanitaria internazionale può includere: spese ospedaliere e chirurgiche, visite specialistiche e diagnostiche, rimpatrio sanitario, l’assistenza telefonica 24/7 in lingua, la copertura Covid-19, vaccini, eventuali spese di terapia intensiva e naturalmente servizi digitali come il teleconsulto medico.
Chiunque viaggi all’estero, per qualsiasi motivo, può beneficiare di questa copertura. Certo però che esistono soggetti che più di altri ne avrebbero necessità come turisti e viaggiatori abituali, gli studenti Erasmus o in programmi di scambio, Expats e lavoratori all’estero, professionisti in trasferta internazionale. E questi solo per citarne alcuni. Anche una semplice febbre può diventare un problema in un paese con un sistema sanitario privato: negli Stati Uniti, ad esempio, un giorno di ricovero può costare oltre 5.000 dollari. E in Asia o Medio Oriente, molte strutture richiedono il pagamento anticipato prima di fornire assistenza. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, oltre 1,4 miliardi di persone viaggiano ogni anno fuori dal proprio Paese. Tra questi, circa il 30% affronta un problema medico durante il viaggio.
Nel 2024, le assicurazioni sanitarie internazionali hanno registrato un incremento del +12% su base annua, spinte dal post-pandemia e da una maggiore consapevolezza del rischio. Anche in Europa, il mercato cresce a doppia cifra, con la copertura sanitaria che rappresenta oltre il 50% del segmento travel insurance.
Qualche curiosità? Le prime forme rudimentali di copertura sanitaria per viaggiatori risalgono al XIX secolo, sotto forma di coperture marittime per lavoratori e marinai, ma erano limitate a incidenti e infortuni. Le prime vere assicurazioni sanitarie internazionali per expat nasce tra gli anni '60 e '70, in risposta alla crescita della mobilità internazionale (diplomatici, lavoratori multinazionali, missionari) e alla richiesta di coperture valide fuori dai sistemi sanitari nazionali.
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